Il nuovo Museo di Casa Cervi

Il nuovo Museo Cervi, tra memoria e futuro

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Dall’inizio del 2021 il Museo Cervi è in fase di riallestimento: dopo 20 anni l’intero percorso museale sarà totalmente rinnovato e ripensato, nella ricerca di una maggiore sintonia coi nuovi tempi e le nuove domande delle cittadine e dei cittadini, e soprattutto dei più giovani. 

Il Museo rimarrà temporaneamente chiuso fino a nuova comunicazione. L’Istituto Alcide Cervi ha infatti approfittato del periodo di chiusura forzata per emergenza Covid per far partire il progetto museale rinnovato, con l’idea di un Museo radicato alle origini e specchio dei valori di Casa Cervi, ma con una veste più attuale e moderna, fortemente improntata sulla multimedialità. 

L’inaugurazione del nuovo Museo è in programma per l’estate 2021. Da aprile 2021, l’Istituto Alcide Cervi ha organizzato una mostra itinerante che verrà esposta nelle piazze di diversi Comuni della Provincia di Reggio Emilia.

Il 25 aprile Casa Cervi accoglierà il popolo, anche se in diretta online, con l’inizio di un Museo rinnovato. La storia di sempre raccontata alle coscienze di oggi.

Vent’anni fa, quando nasceva il primo Museo Cervi dopo una serie di allestimenti parziali, si raccoglievano, nelle stalle e sotto il portico, i segni della vita dei Cervi perché essa entrasse quasi fisicamente nella vita del popolo che voleva conoscerla meglio, incontrarla.

Gli oggetti del lavoro contadino e della tessitura, i libri dello studio dell’agricoltura e della conoscenza del mondo, il libro di preghiera di Genoeffa insieme con la Madre di Gorkij, i doni portati ad Alcide entrarono così nel percorso museale.

Vent’anni dopo, il percorso dentro e fuori Casa Cervi si rinnova: meno oggetti, più multimedialità e interazione, più spazio per la riflessione, parole e silenzi per l’emozione, un percorso che va al cuore: la scelta. La loro scelta antifascista e democratica, di giustizia e fratellanza, per la quale vivere e anche morire.

La scelta di ieri che è la stessa di oggi, per noi.

Il percorso di un Museo racconta la storia, ma ti fa comprendere il presente. Ti parla di loro, e parla di te. Di noi, custodi della democrazia oggi, protagonisti del nostro tempo, responsabili del suo esito verso il futuro.

Dall’accoglienza nel parcheggio all’aia, alle aule didattiche all’aperto, al Parco agroambientale, ci avviciniamo a Casa Cervi con una nuova consapevolezza. Con nuove domande. Entriamo nella Casa, nelle stanze della loro vita quotidiana.

Fino alla Biblioteca Emilio Sereni, alla Biblioteca per Ragazzi “Il Mappamondo”, alla Radio il Raccolto, all’Archivio e alla Biblioteca dell’Istituto Cervi. Un’unica visione del mondo.

Ci stanno lavorando in diversi, al nuovo percorso: Massimo Venegoni, Paola Boccalatte, Claudio Silingardi, Marco Rovelli, Iara Meloni, Paola Varesi, Mirco Zanoni, Eleonora Taglia, con la collaborazione di Loris Marconi e Enrico Grassi della Cabina di regia.

Grazie a loro, si sta preparando il racconto della libertà del XXI secolo, da Casa Cervi. Da Gattatico al mondo. Sarà anche online, il Museo e tutto il resto.

Casa Cervi in ogni angolo della terra, ben piantato tra i pioppi e i corsi d’acqua tra Gattatico e Campegine, la terra dei Campi Rossi, dove i Cervi sono nati, hanno vissuto la loro vita, hanno cambiato la storia. E dove sono sepolti.

Casa Cervi, il luogo dove vivono per sempre.

Nella prossima settimana una mostra itinerante racconterà al territorio il nuovo Museo.

Perché è il Museo della nostra comunità, e del mondo.

E’ il Museo di uno dei 5 Luoghi di Memoria Nazionali insieme alla Risiera di San Sabba, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto, Fossoli, riconosciuti dal Parlamento italiano.

Un luogo del futuro, perché il sogno dei Fratelli Cervi è ancora tutto davanti a noi.

 

Albertina Soliani
Presidente Istituto Alcide Cervi

 

“La storia della famiglia Cervi e del contesto in cui nasce e si sviluppa è raccontata nel Museo nato  come evoluzione della loro abitazione. Ecco proprio quel Museo adesso  – dopo 20 anni dal primo vero allestimento – si prepara ad un  ripensamento nel segno di una maggiore sintonia coi nuovi tempi e le nuove domande delle cittadine e dei cittadini, e soprattutto dei più giovani. 

 Il percorso rinnovato parte proprio dal racconto della fucilazione dei fratelli Cervi e di Quarto Camurri. Dalla morte si genera la vita: il loro sacrificio non annienta ma rinforza l’antifascismo  e ne prepara la diffusione. Da questa drammatica cesura parte una nuova consapevolezza di impegno e di lotta che si traduce nella Resistenza e allo stesso tempo traccia un cammino che vive ancora oggi.

Le sale del Museo intendono cosi arricchirsi di nuove testimonianze, di contributi video, mentre le pareti  diventano un vortice che immerge il visitatore nella storia della famiglia Cervi e da lì lo porta a riflettere sulla sua esperienza nel tempo presente, annodando i fili della storia e sperimentando come quei valori per cui tanti hanno vissuto e combattuto sono forti ancora oggi. Libertà democrazia uguaglianza diritti dignità del lavoro Costituzione antifascismo. 

Li si ritrova nella vita quotidiana della famiglia raccontata nella stalla, nelle stanze dell’abitazione, negli oggetti che raccontano il lavoro della terra, il loro lavoro e quello di tante altre donne e uomini, che si incontrano negli spazi della casa diventata Museo, fondando una nuova socialità antifascista che trova una sintesi nel mappamondo, simbolo di questa vicenda. Luogo simbolico e reale dell’incontro, nella stalla e attorno al mappamondo verranno collocate le sedute per la sosta dei visitatori , dopo essersi misurati con l’incalzare degli eventi che cambiano la storia, e prima di entrare nella casa. 

Qui un ruolo fondamentale lo hanno le donne della famiglia, la madre Genoeffa insieme a Iolanda, Margherita, Irnes, Verina, che tessono le relazioni umane su cui si costruisce la Resistenza e sperimentano i diversi modi dell’impegno. 

La vicenda della famiglia Cervi segna anche un dopo, che si interseca con la storia e la memoria collettivi.

Nella stanza che negli anni 60 del secolo scorso vede nascere il primo nucleo del Museo, saranno esposti oggetti, lettere, testimonianze , doni portati da tanti che negli anni hanno vissuto questa vicenda come un riferimento per la formazione di una coscienza civile, di un patto di cittadinanza che si rinnova dentro solide radici.

Aggiornare il percorso di questa storia negli spazi della casa Museo, consegnarli ripensati ai prossimi anni è l’impegno dei prossimi mesi, che intende concludersi entro la metà del 2021″.

 

Paola Varesi
Museo, Attività Culturali e Teatrali

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