Casa Cervi, 11 giugno 2025
«Cari Amici,
oggi per l’Istituto Alcide Cervi è un giorno importante. L’Assemblea dei Soci (141) era chiamata a rinnovare gli organismi dell’Istituto alla scadenza del mandato triennale. Per me alla scadenza di tre mandati, secondo lo Statuto non rinnovabili.
Dopo dieci anni, posso solo ringraziare quanti mi hanno consentito di vivere questa esperienza straordinaria, come far crescere nel tempo presente memoria della Liberazione e cultura del paesaggio secondo l’eredità della Famiglia Cervi e di Emilio Sereni.
Un luogo, una storia, una visione sul presente e sul futuro.
Stamattina l’Assemblea dei Soci ha deciso di rinviare di qualche mese il rinnovo degli organismi, anche per consentire una più completa realizzazione delle attività previste per l’80° della Liberazione. L’Assemblea è stata quindi aggiornata, all’unanimità, al 25 novembre 2025, 82° anniversario della cattura dei Cervi sull’aia della loro casa.
Continuiamo così il nostro lavoro, verso la Pastasciutta del 25 luglio, il Festival teatrale di Resistenza, la Scuola estiva di Paesaggio Emilio Sereni di fine agosto, e altro.
Nelle settimane scorse è stato collocato sul trattore sotto il portico, all’inizio del Museo, un mappamondo in bronzo di Alfonso Borghi, splendido. Un’opera d’arte contemporanea, mentre quello storico è al centro di una delle stalle del Museo.
Con il suo blu intenso ispira pace, mentre la pace è fuori dall’orizzonte dell’umanità. Mai come oggi è nelle mani dei popoli, i capi la impediscono. Cultura democratica e partecipazione sono ancora gli strumenti che abbiamo a disposizione.
Non con faciloneria. Se pensavamo che il referendum fosse ancora uno strumento utile, ci sbagliavamo. Prima di usarlo, bisogna capire a fondo com’è il Paese oggi. Che cosa siamo, quali problemi attraversano la vita sociale, quali sfide affronta il Paese, insieme con l’Europa.
La politica non ha ancora affrontato il problema dell’astensione dei cittadini dalla vita democratica. C’è molto da fare. L’Istituto Cervi continuerà ad essere un luogo strategico per la Repubblica, per la Costituzione, per la vita democratica del Paese.
A fine maggio mi hanno affidato un’altra responsabilità: la presidenza di “Paesaggi della Memoria”, un’Associazione che unisce 35 luoghi della memoria della Resistenza e della Seconda guerra mondiale in Italia. Per strategie comuni. Se si fa 30 si può fare anche 31, dicono dalle mie parti.
In verità, fino a che la vita lo consente si è quel che si deve essere, e si fa quello che si può.
Venerdì 13 giugno partirò per Bangkok, poi andrò a Chiang Mai e Mae Sot, sul confine tra Thailandia e Myanmar. Non potendo entrare in Birmania.
Con Andrea Castronovo e Massimo Vigliotti dell’Associazione per l’Amicizia Italia Birmania “Giuseppe Malpeli”, Maria Augusta Nicoli vicepresidente di Rede Unida, l’Associazione brasiliana che collabora con la Regione Emilia Romagna e il Myanmar democratico sulla salute globale, la democrazia, il ben vivir, e i docenti dell’Università di Parma Simone Baglioni, Prorettore per la Didattica, Andrea Cilloni, delegato per l’Asia, Michele Maccari del Distretto del Food. Una missione per conoscere, sostenere, cooperare.
Incontreremo università thailandesi, il governo Karenni, esponenti del Myanmar democratico e della rivoluzione di primavera, esponenti politici e diplomatici. Esploreremo la possibilità di realizzare progetti di cooperazione: un villaggio di comunità per la riabilitazione, le scuole, agricoltura sostenibile.
La pace si costruisce anche così, andando, stringendo mani. Oltre il web.
Stare sui confini è un’esperienza potente, non sai bene qual è il luogo. Il luogo è il mondo, il luogo siamo noi.
Sul confine c’è la sofferenza di un popolo, c’è la sua speranza. Andiamo a condividerla. Questo in fondo si aspettano dalla comunità internazionale, questo si aspettano dall’Europa, da noi.
Come a Gaza, in Ucraina, in Africa, ovunque.
Il 19 giugno, giovedì della prossima settimana, Aung San Suu Kyi compirà 80 anni. In carcere, a Naypyidaw. Isolata dal mondo.
Quel giorno sarò a Chiang Mai, la città a nord sul confine, il posto più vicino a lei a me consentito (a 500 km). Si vedono le montagne birmane.
Saremo collegati con Kim a Londra, e con gli amici a Parma alle 17:30 in piazza Garibaldi.
Connessi, mentre la politica dei militari pretende di tenere tutti prigionieri. E uccide.
Kim ha promosso una campagna di messaggi da tutto il mondo per sua Madre. In allegato trovate il mio.
Quel giorno sarò in un tempio buddista, e poi nella chiesa dei Gesuiti. Connessi nell’anima.
Vorrei dirvi buone vacanze, ma forse è meglio dire: buona vita, giorno per giorno. Una vita degna dell’essere umanità, ciascuno come gli dice lo spirito.
Nelle settimane scorse, a Roma, ho visto per strada Zelensky.
Il mondo globale.
E in piazza San Pietro ero alla prima udienza generale di Leone XIV.
Molta gente, la maggior parte dalle Americhe, dall’Asia.
Di Europa e di Italia poco. Segno dei tempi nuovi.
Cambiamenti, molto stimolanti.
Grazie.
A dopo il viaggio.
Albertina»
Chiang Mai, 19 giugno 2025
Tempio buddista Wat Lok Molee
Centro di Spiritualità dei Gesuiti
“Sette Fontane”
A Suu
80 anni di vita!
È tutto ciò che hai in questo momento.
Non hai una casa,non hai un chat, non hai
sicurezza.
È con te l’amore del tuo popolo,
della tua famiglia,
degli amici.
In carcere, isolata dal mondo,
sei libera nello spirito.
Come il tuo popolo.
Resisti, noi resistiamo con te e con voi.
Nel giorno del tuo ottantesimo compleanno
sarò nel luogo più vicino a te
che mi e’ consentito:
Chiang Mai, sul confine, a 500 Km dalla tua prigione.
Lontane, così vicine.
Ci unisce l’amore per la democrazia,
per la dignità della vita,
per la Birmania libera e democratica.
“La politica è rivoluzione spirituale”,
ci hai detto all’Università di Bologna.
È la tua vita una testimonianza spirituale.
Travolto dal colpo di stato,
devastato dal terremoto,
bombardato, violentato, impoverito,
violati tutti i diritti umani universali,
incarcerato dai militari,
il Myanmar vive dell’energia del suo popolo,
dei giovani che resistono nella foresta,
delle donne che combattono
e si prendono cura di tutto,
degli amici che si aiutano.
Uniti nella sofferenza,
uniti nella speranza,
tu e il tuo popolo siete una cosa sola.
Una luce nella notte
che sta oscurando il mondo.
Verrà il giorno,
già è presente nelle nostre mani
che stringono le vostre,
nei nostri passi che si accompagnano
ai vostri.
Il Signore benedice i tuoi giorni, abbi fiducia.
A presto, Suu.
Ti stringo al cuore.
Albertina