“Salviamo i prati stabili”: la Scuola di Paesaggio dell’Istituto Alcide Cervi tra i primi firmatari dall’appello di Slow Food

«Il prato stabile è lemblema del perfetto equilibrio tra natura ed esseri umani, tra rispetto dellambiente e produzione. Un patrimonio ambientale, sociale, culturale ed economico che può cambiare il futuro delle terre alte, ma anche rigenerare i terreni esausti delle pianur».

Sono queste le prime parole del manifesto Salviamo i prati stabili, i pascoli e i pastori, per la rinascita delle terre alte e per la rigenerazione delle pianure firmato da oltre 30 università, istituti, centri di ricerca e organizzazioni della società civile italiana, tra cui l’Istituto Alcide Cervi con la sua Scuola di Paesaggio «Emilio Sereni». 

I firmatari – spiega Rossano Pazzagli direttore della Scuola – si impegnano a sviluppare iniziative, progetti e ricerche per salvare i prati stabili e i pascoli montani dallabbandono, per ripristinarli dove sono andati perduti, per favorire ladozione di politiche e normative che sostengano chi li custodisce, per promuovere i prodotti che se ne ricavano, compreso ovviamente il parmigiano reggiano.

Il manifesto è stato presentato ufficialmente in occasione dellinaugurazione della 14° edizione di Cheese, la manifestazione di Slow Food che si è svolta a Bra, in Piemonte, dal 15 al 18 settembre.

L’Istituto Cervi e gli altri firmatari del documento vogliono mettere in evidenza le ricadute positive che la tutela dei prati stabili determina sul piano climatico e ambientale, ma anche economico e sociale, sia nei territori di pianura, intaccati dallavanzare della cementificazione e impoveriti da pratiche produttive insostenibili, sia nelle terre alte, in sofferenza per labbandono delle aree interne. 

Il manifesto è stato consegnato al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, e alle altre istituzioni presenti all’inaugurazione.


SCOPRI IL MANIFESTO E ADERISCI

 

Lista dei primi firmatari:

Slow Food Italia
Università degli Studi di Torino – DISAFA, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali
Università degli Studi di Torino – DSV, Dipartimento di Scienze Veterinarie
Università degli Studi di Palermo – Centro Interdipartimentale di Ricerca Riutilizzo bio-based degli scarti da matrici agroalimentari
Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo
Università degli Studi di Teramo (Rettore)
Institut Agricole Régional della Valle dAosta
Istituto Alcide Cervi – Scuola di Paesaggio «Emilio Sereni»
ICPI, Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale
Legambiente
Lipu, Lega Italiana Protezione Uccelli
Italia Nostra
Riabitare lItalia
Federparchi-Europarc Italia
Parco Nazionale Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna
Uncem, Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani
Consulta Nazionale dei Distretti del Cibo
Oltreterra
Fondazione Alberitalia
Associazione delle Casare e dei Casari di Azienda Agricola
Rete Appia, rete italiana della pastorizia
Anfosc, Associazione Nazionale Formaggi Sotto il Cielo
Veterinari Senza Frontiere
Osservatorio Nazionale Miele
Associazione Regionale Produttori Apistici del Piemonte (Aspromiele)
Associazione Italiana AgroForestazione
Associazione Nazionale Produttori per lAgricoltura Organica e RIgenerativa
Agricoltura Simbiotica
Deafal Ong
Consorzio La Granda
Associazione Razza Bovina Maremmana
Consorzio di tutela dellagnello del Centro Italia (IGP)
Goodland
Canale Ecologia

Prova anche

Ciclo di iniziative “Quante storie nella storia” — Maggio 2024

Quest’anno la Biblioteca Archivio Emilio Sereni dell'Istituto Cervi partecipa a "Quante Storie nella Storia", l’annuale appuntamento con la Settimana della didattica e dell’educazione al patrimonio in archivio, promosso dalla regione Emilia Romagna.