“Teresa, staffetta tra le generazioni” | L’Istituto Alcide Cervi ricorda Teresa Vergalli

 

«Una stella brilla in cielo, nel firmamento della democrazia: ciao Teresa, testimone per sempre.»
Albertina Soliani, Presidente Istituto Alcide Cervi

 

Teresa Vergalli, la partigiana Anuska, ci ha salutato per sempre, poche ore fa. Aveva 97 anni, la quasi totalità spesi al servizio della libertà, della democrazia, dei diritti. Una esistenza compiutamente antifascista.

Teresa è stata molto di più di una “ragazza della Resistenza”: è stata anche una donna della Repubblica. Militante politica, tra le più attive fondatrici dell’UDI, e insegnante consapevole del ruolo centrale dell’educazione nella costruzione di una società giusta, ispirata dalla conoscenza e dalla riconoscenza verso la storia e i suoi protagonisti.

In quasi un secolo di vita intensa e senza risparmio, Teresa Vergalli ha dato senso pieno al ruolo di testimone. Ha vissuto la testimonianza come dovere civile, unendo la formazione scolastica alla trasmissione viva della memoria. Sempre rivolta al futuro, ha incarnato un’idea di memoria attiva, educativa, morale, politica.

Per chi l’ha ascoltata, dentro e fuori la scena pubblica, Teresa è stata una staffetta di valori tra le generazioni. Ha fatto della sua esistenza un presidio di memoria, accettando di essere una voce pubblica, comunicativa, consapevole. Se esiste – ed esiste – un ruolo civile del testimone, Teresa lo ha esercitato pienamente.

Con Casa Cervi ha avuto un rapporto speciale, vero perché non esclusivo. L’amore per Bibbiano, la vicinanza ai Campirossi, il legame con la memoria dei Cervi e con i suoi studenti. E poi il popolo del 25 aprile, per cui era voce ricorrente e attesa. Anche quest’anno c’era, ospite dello “studio” di Marco Damilano, nel fienile di Casa Cervi.

Ha voluto due modi di essere “fonte primaria” uniti in un corpo solo, minuto quanto energico, come la lunga treccia in cui da ragazza nascondeva i messaggi.

Teresa testimone orale, serena e accorata, in pace con la sua guerra di Liberazione, sempre inquieta verso un presente incompiuto della libertà. Con quella cadenza tra l’emiliano e il romano, parlava a metà tra i mondi dell’antifascismo e della politica. Staffetta tra due secoli, ha unito passione e ragione, memoria e azione, partecipazione ed educazione.

Teresa in forma scritta ha lasciato molto materiale, non dietro ma davanti a sé, per il futuro. Chi la leggerà troverà una tensione pedagogica costante. Cercatela nei suoi libri, nel suo blog. L’ultimo post è del 13 febbraio. Parla della vecchiaia, “un post allegro… perché la vecchiaia è un argomento allegro”, e si chiude con un impegno per tutti noi. Questa è e resterà Teresa Vergalli:

«Vi prego, fate in modo che il futuro si connetta al passato. Indietro indietro, sotto le nostre rughe una volta c’era tutto il nostro coraggio, la nostra impreparazione, la nostra sventatezza. Cioè sogni, generosità. Sogni materiali spesso avvenuti. Sogni profondi diventati ancora lontani, ancora da tirar fuori e da metterci il nome.»

Mirco Zanoni
Coordinatore culturale Istituto Alcide Cervi
Casa Cervi, 16 maggio 2025

Alcune videotestimonianze di Teresa Vergalli sono contenute nel nostro portale Memorieincammino.

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