2 agosto 2018, Bologna (di Albertina Soliani)

Bologna, 2 agosto 2018

“Nessuna conquista è per sempre. C’è sempre qualcuno che è interessato a toglierla, per cui resistere non è solo un dovere, ma una necessità dei giovani, altrimenti non si va avanti.”

Maria Cervi

Con le parole di Maria Cervi, Paolo Bolognesi, il presidente dell’Associazione dei Familiari delle Vittime della Strage del 2 Agosto 1980, ha concluso oggi il suo discorso nella piazza della stazione di Bologna.

Trentotto anni dopo eravamo lì nella piazza che ha visto l’orrore della strage, con la stessa consapevolezza: resistere, per affermare verità e giustizia, i valori della convivenza democratica. Gli esecutori materiali sono stati condannati. Sono di matrice neofascista.

Recentemente si sono riaperte le indagini per individuare i mandanti. La democrazia ha bisogno di sapere. Le vite di cittadini inermi non possono essere distrutte per interessi politici inconfessabili. Se l’Italia reagisce, la democrazia vivrà.

“Siamo tutti familiari delle vittime”, ha detto l’Arcivescovo Mons. Matteo Zuppi alla messa in San Benedetto a Bologna. Un legame fraterno e civile che sconfigge la violenza.

Albertina Soliani, Presidente Istituto Alcide Cervi

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Nel ricordare Luigi Cervi, scomparso poche ore fa, non si può che partire dal suo sguardo timido e buono, che scrutava con attenzione e osservava con capacità di lettura. Di poche parole, precise e puntuali. Da quel sorriso accogliente e schivo che ha sempre messo tra sé stesso e l’umanità, tra la sua persona e la storia di cui faceva parte. Aveva un modo tutto suo per esserne orgoglioso, per essere un portatore fiero; eppure, discreto della vicenda Cervi, con tutto quello che era diventata, e che rappresenta oggi.