GRAZIE, TINA di Albertina Soliani

Tina Anselmi, la nostra grande Tina ci ha lasciato.

A 89 anni dopo una lunga malattia, la sua vita è ora consegnata alla storia. Alla storia dell’Italia, che ha contribuito a cambiare nei passaggi cruciali, dalla Resistenza alla parità delle donne, alla lotta alla P2. Alla storia della nostra società che lei ha certamente reso migliore, nel lavoro, nella sanità, nei diritti sociali. Alla storia della politica, in Italia e nel mondo, che ha sempre vissuto con una grande visione, come il bene della comunità.

Una vita interamente dedicata alla Democrazia. Una vita solare, una vita coerente quella di Tina. Giovane staffetta partigiana, ha scelto di resistere al nazifascismo in nome della libertà e della dignità umana. Ha condiviso le lotte sociali delle donne nel sindacato, ha costruito in Parlamento diritti e riforme sociali. Nella notte della Repubblica, Tina ha cercato con tutte le sue forze la verità, in nome del popolo italiano. Trent’anni fa il Parlamento approvava la sua relazione finale come Presidente della Commissione d’inchiesta sulla Loggia P2 di Licio Gelli, la più grande insidia alla vita democratica del nostro Paese.

Quarant’anni fa era diventata Ministro del Lavoro, la prima donna Ministro in Italia. Ha sempre creduto nella Repubblica delle donne. La ricordo a Pechino nel 1995 alla Conferenza Mondiale delle Donne su uguaglianza, sviluppo, pace. Era in prima fila nel dialogo con le donne del mondo arabo.

Tina pagò prezzi alti per la democrazia italiana. Lo diceva: la democrazia si paga.

La democrazia non è una stagione di pochi giorni, è la scelta di una storia che ha un passato e un futuro, esige ogni giorno la nostra presenza.

Tina è stata nel cuore degli italiani. Era la Presidente della Repubblica che sognavano.

Ci ha comunicato il valore profondo della politica e insieme l’impegno che essa comporta. Ha sempre saputo che la democrazia è un sistema esigente che vive solo se il popolo è partecipe e protagonista.

Ci ha detto:
“La nostra storia ci dovrebbe insegnare che la democrazia è un bene delicato, fragile, deperibile, una pianta che attecchisce solo in certi terreni, precedentemente concimati, attraverso la responsabilità di tutto un popolo. Dovremmo riflettere sul fatto che la democrazia non è solo libere elezioni, non è solo progresso economico. È giustizia, è rispetto della dignità umana, dei diritti delle donne. È tranquillità per i vecchi e speranza per i figli. È pace.”
Adesso che ci ha lasciato noi sappiamo che la democrazia ha bisogno di tutti noi e che la politica può essere vissuta da donne e uomini grandi, con una grande visione.

Tina Anselmi è stata una di queste donne, aprendo la strada per tutte le altre. Continuerà a rimanere con noi.

Albertina Soliani
Presidente Istituto Alcide Cervi

 

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