La Repubblica adesso (di Albertina Soliani)

Settantuno anni fa nasceva in Italia la Repubblica. Con il voto degli uomini e delle donne, per la prima volta. Con la speranza nel cambiamento del mondo, dopo la barbarie del nazifascismo, l’orrore della Shoah, la tragedia della guerra. Si cantava e si ballava, nei giorni successivi il 2 giugno, perché il destino dell’Italia era tornato nelle mani dei più, secondo la democrazia.

Settant’anni nella storia sono pochi, la nostra è una Repubblica giovane. È adesso che deve forgiarsi E deve pensare di nuovo il lavoro come suo fondamento, l’uguaglianza come orizzonte, la pace come bene supremo. A maggior ragione oggi dopo il disincanto, la delusione, la rabbia nei confronti della politica.

Questa giovane Repubblica è forte perché nata da un enorme sacrificio dei nostri padri fondatori, delle nostre madri fondatrici. La sua memoria non grava sulle spalle delle generazioni, anzi spiana loro la strada per l’avvenire.

La Repubblica è di tutti, giovani e anziani, donne e uomini, Italiani che sono e Italiani che saranno. E’ degli europei e di tutti gli altri, un patrimonio non esclusivo che definisce la nostra comunità nazionale ma si dona al mondo con la sua energia e con i suoi valori.
E proprio di fronte prove globali, oggi la Repubblica è chiamata ad essere il punto di riferimento. Nell’Europa al bivio tra esistenza e abbandono. Nell’Africa che si affaccia sulle nostre società, sulle nostre coscienze collettive. Nell’Asia che corre, adesso sulla nuova via della seta verso l’Europa. Alla Repubblica Italiana, proprio perche giovane e figlia dell’Europa nuova, è chiesto più di altri di tenere il punto, di accogliere le sfide che mettono alla prova l’Occidente.

La Repubblica è antifascista. Prima e insieme ad ogni cosa, è nata dall’insopprimibile desiderio di riscatto e libertà. Un scelta di civiltà che ancora vive nella memoria e nell’esempio degli italiani non piegati al fascismo. Come la famiglia Cervi.

Nel cuore di Reggio Emilia, di questa terra generosa, innovativa e solidale, vive Casa Cervi. Non nel mito ma nelle scelte quotidiane per la democrazia di oggi. Ridisegnando la sua area nord, Reggio non può non scrivere a caratteri indelebili il nome Casa Cervi. Perché non disegneremo il nostro futuro, se non portando con noi le idee che lo hanno deciso.

Oggi è il compleanno della Repubblica. In questo giorno abbiamo scelto di aprire la campagna di associazione all’Istituto Cervi di tutti i cittadini che lo vorranno. Perché ai Campirossi tutti possano sentirsi a casa, nella Casa della Repubblica democratica immaginata dalla Resistenza.

ALBERTINA SOLIANI

Presidente Istituto Alcide Cervi

Associarsi a Casa Cervi ora è possibile

2 giugno 2017 – 71° Anniversario della Repubblica

A partire dal 2 giugno 2017, possono iscriversi a Casa Cervi non solo gli enti pubblici e le associazioni, ma anche le persone fisiche che condividano i valori e i principi statutari dell’Istituto Cervi.

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