Antonella De Miro è tornata oggi nella terra reggiana, e ha trovato al suo fianco le istituzioni e la società: c’erano il Presidente della Provincia e il Sindaco di Reggio ad accoglierla davanti al Tribunale, e nella grande aula di giustizia tanti sindaci, insieme alle rappresentanze della comunità sociale: CGIL, CISL, ANPI, Istituto Cervi al fianco di Libera e Agende Rosse. C’erano anche tanti ragazzi, tre classi 5° dell’Istituto Pascal.
La testimonianza di Antonella De Miro è stato un nuovo regalo all’Emilia Romagna e all’Italia. Ha mostrato la normalità del servizio alla Repubblica: l’osservazione dei fenomeni, l’incrocio con i dati economici, l’applicazione della propria esperienza. E’ così che ha ricavato l’equazione malavitosa della ‘ndrangheta nella nostra provincia. Semplicemente. Un esercizio che avrebbero dovuto fare tanti altri, e che non hanno fatto abbastanza.
Il racconto della legalità dello Stato presidio di libertà per i cittadini, per l’intera società. Per la sua economia, per le istituzioni, per il futuro delle nuove generazioni. Nella terra dei Cervi Antonella De Miro ha rappresentato lo Stato con tutte le sue forze. Tutti i tentativi di intimidire la sua azione svaniscono nel nulla. Un grande messaggio è uscito stamattina dall’aula di giustizia: se ciascuno si assume la sua responsabilità possiamo avere una società migliore.
Grazie, Prefetto De Miro.
Albertina Soliani
Presidente Istituto Cervi