IN RICORDO DI MARIA CERVI di Albertina Soliani

La storia della famiglia Cervi è la storia di un popolo tenace, laborioso, libero, pronto al sacrificio, con lo sguardo sempre rivolto al futuro. Con un grande senso di sé e un grande senso degli altri. La storia di questa famiglia coincide col destino dell’Italia schiacciata dal nazifascismo e risorta con la Resistenza. Di questa storia ha fatto parte Maria Cervi – figlia di Antenore Cervi e Margherita Agoleti – di cui quest’anno ricorre il nono anniversario della scomparsa.

Maria Cervi è il racconto vivo di quella storia, la custode, non solo del patrimonio familiare, ma anche del patrimonio civile che essa rappresenta. Maria accoglieva a Casa Cervi quanti arrivavano per conoscere, per capire, per condividere. Percorreva l’Italia, entrava nelle scuole, sapeva che testimoniare è la responsabilità di coloro che vengono dopo, perché la memoria di ciò che accaduto continui a vivere.

La ricordo nei convegni promossi dalle donne delle Associazioni Partigiane, nella stagione che aveva conosciuto il dispiegarsi della democrazia, ma già ne lasciava intravedere segni di declino. Ricordo la telefonata serale che le feci dall’Aula del Senato della Repubblica quando sconfiggemmo il tentativo di equiparare i militi di Salò ai Partigiani. Il racconto di Casa Cervi affidato alle donne ha trovato in lei l’interprete consapevole e generosa. Raccoglieremo i suoi scritti perché possano continuare ad essere una fonte preziosa per le nuove generazioni.

Grazie, Maria. Con te la famiglia Cervi ha consegnato definitivamente se stessa alla coscienza democratica del nostro Paese. La pedagogia civile che tu hai coltivato continuerà.

ALBERTINA SOLIANI
Presidente Istituto Alcide Cervi

 

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