A proposito del Caso Facio, 10 ottobre (di Paola Varesi)

Sabato 10 ottobre si è svolta nella sala Genoeffa Cocconi del Museo Cervi l’iniziativa

Una rilettura del Caso Facio e della Resistenza sul territorio. A propostito del libro di Luca Madrignani “Il Caso Facio. Eroi e traditori della Resistenza”.

L’iniziativa è stata l’occasione per rimettere l’accento su un caso che ancora presenta zone di ombra, che ancora muove emozioni e sollecita la ricerca storica. Al ‘Caso Facio’ è infatti dedicata la bella ricerca dello storico Luca Madrignani, pretesto per affrontare una più ampia riflessione sulla Resistenza nei territori che hanno attraversato l’esperienza di Facio partigiano, a partire dal sodalizio in terra reggiana con Aldo Cervi e tutta la famiglia Cervi, con Otello e Lucia Sarzi, per poi attraversare il parmense, l’Appennino Parmense e la Lunigiana, dove Facio muore per mano dei compagni di lotta nel luglio del 1944, a seguito di un sommario processo.

L’esperienza di Facio è infatti indicativa di un più ampio contesto, che si riflette in tante esperienze analoghe, e che dalla emigrazione e dalla militanza antifascista porta poi alla nascita della Resistenza, delle sue prime forme di organizzazione, con le contrapposizioni e le contraddizioni che la attraversano e che però non ne intaccano il significato e il valore. Ha tenuto a sottolineare questo aspetto nella sua relazione introduttiva la Presidente dell’Istituto Alcide Cervi sen. Albertina Soliani che ha poi presieduto il dibattito dove sono intervenuti gli storici Paolo Bissoli (Istituto Storico della Resistenza Apuana); Mirco Carrattieri (Istituto Storico di Reggio Emilia); Marco Minardi (Istituto Storico Resistenza di Parma) e infine lo storico e autore del saggio, Luca Madrignani.

Ha portato un saluto di avvio Massimo Dadà, Presidente del Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo, il territorio dove si sono mossi i protagonisti della storia raccontata da Madrignani e che ha seguito le prime battute della ricerca, nella convinzione della necessità di proseguire il lavoro di scavo sulla vicenda di Facio come occasione per fare luce su episodi chiave e attraverso di essi su tutta la Resistenza.
In particolare la Presidente Albertina Soliani ha sollecitato una riflessione sulla complessità della Resistenza, fatta anche delle scelte individuali dei singoli che si sono messi in gioco con la loro coscienza, abbracciando in alcuni casi opportunismi e ambiguità come nel caso di Antonio Cabrelli che decide della sorte del Partigiano Facio. Ma è anche di una complessità ancor più profonda che parla questo episodio nodale, che dice qualcosa anche di noi, perché fatto che attiene alla natura esistenziale della Resistenza.

E se è vero che il male annida anche dove non lo si aspetterebbe e che per questo anche la Resistenza è attraversata dalle contraddizioni delle persone che la inscenano, che talvolta confondono i confini fra eroismo e tradimento (Eroi e Traditori della Resistenza è del resto il sottotitolo del libro di Madrignani), è anche vero che le scelte compiute da chi decretò la morte di Facio sono lontanissime dallo spirito che ha costruito e animato la Resistenza, dalla sua etica, e che tali scelte non ne intaccano il valore e quello che ha rappresentato per la riconquista della libertà, per la ricostruzione di un senso di appartenenza, di un sistema di valori in cui una collettività si è poi riconosciuta. La Resistenza insomma è fatta anche del caso Facio e di altri analoghi casi come poi ha precisato nel suo intervento anche Marco Minardi, ma è anche altro e ben di più di questo. In questo senso Madrignani nel suo libro ha lavorato su documenti e fonti per ricercare e ristabilire una verità, nel frattempo anche dando un contributo fondamentale nello smontare i pretesti che hanno aiutato in alcune epoche una lettura strumentale del Caso Facio, dove si è voluto vedere un regolamento di conti fra fazioni della stessa appartenenza di Partito, per poi provare così a inficiare la Resistenza tutta.

Su questi temi sono ritornati gli storici Mirco Carrattieri e Marco Minardi cogliendo nel lavoro di narrazione del contesto della Resistenza e dei contesti territoriali attraversati dal Caso Facio uno degli elementi più peculiari della ricerca di Madrignani, mentre Paolo Bissoli ha parlato della genesi del libro a partire dai due fondamentali contributi di ricerca del 2006 di Laura Seghettini e Caterina Rapetti (a cura di) Al Vento del Nord; e di Carlo Spartaco Capogreco Il Piombo e l’Argento: la vera storia del Partigiano Facio del 2007. Luca Madrignani ha parlato del lavoro di ricerca, dell’incontro con le fonti, le testimonianze, i testimoni e della necessità di superare gli ambiti di una storiografia che per anni ha studiato la Resistenza come un fatto militare e politico, cominciando a guardare anche alle Resistenze civili dei contadini e degli operai, alla Resistenza di genere fatta dalle donne, a storie di vita come quelle di Facio e Salvatore (Antonio Cabrelli) e al rapporto fra questi percorsi individuali con il contesto storico e sociale, per costruire un altro modo di raccontare la Resistenza.

La Presidente Albertina Soliani ha concluso sulla necessità di continuare anche al Cervi a proporre dibattiti e confronti su storie nodali come quelle indagate da Madrignani, proprio adesso che la distanza con gli avvenimenti e i testimoni si è fatta più grande, mentre il significato e il ruolo fondamentale che ha giocato la Resistenza, per quello che di positivo è accaduto dopo, va rilanciato con forza e fatto comprendere alle generazioni dei più giovani e non solo.

Paola Varesi

 

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